7 dic 2007

31 dicembre 1965

Doveva essere quasi mezzanotte, si erano già sentiti i primi botti. Bordelli non aveva voglia di fare festa. Baragli era morto all´improvviso quel pomeriggio, verso le sette. Non era riuscito a vedere il nuovo anno. La moglie e il figlio lo avevano visto vivo all´ora di pranzo, e la sera lo avevano trovato morto. I funerali erano stati fissati per il giorno dopo.
Gli venne in mente una domanda difficile: "che cavolo si vive a fare?" Non aveva risposte, ma non si sentiva poi così angosciato. Forse la spiegazione sarebbe da sé, o forse non sarebbe arrivata mai. Si ricordò quando fece quella stessa domanda a Semmai, nel´44, con i tedeschi a uno sputo. Era notte, la luce cadaverica della luna scendeva sui campi. Semmai era un siciliano con gli occhi di fuoco, nero come la pece. Aveva guardato Bordelli con un sorriso, poi si era voltato verso la vallata.
"Non lo so che minchia si vive a fare, comandante, ma a me vivere mi piace". Facile come schiacciare una mosca.
Marco Vichi. Il nuovo venuto

No hay comentarios.: